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Si è fatto un gran parlare, negli studi di esoterismo, della PACE, tanto che l'uomo pensa che essa esista, in qualche angolo dell'universo, in maniera integrale. Con ciò, perdendo di vista il messaggio dei Grandi Illuminati. Quello del ritmo, quello del Movimento Eterno, quello del grande Respiro del Tutto. Un sottile senso di egoismo e di pigrizia mentale viene, ogni volta, alimentato nel neofita, quando egli inserisce lo sguardo verso la direzione della "Luce che è oltre"; pensa che, lì, si metterà seduto, superiore alla problematica minuta dell'Essere, dimentico del dolore e della sofferenza. Eppure, tali individui non hanno capito il messaggio del Cristo, il Grande Dolente, l'Incessante Lavoratore. È un Dolore Soggettivo, il Suo; un "Dolore di identificazione", di natura così alta, da riuscire incomprensibile alla massa.
Quale pace, quindi, dovrà cercare l'uomo, prima di dedicarsi all'esercizio di una proiezione, o, di una ricezione telepatica? La pace dell'amore, la quale è un'attività così intensa, che non viene percepita dal pigro occhio di chi non sappia amare. Lo Spirito, la cui natura è amore, è stato paragonato, dagli indiani, ad una ruota che giri, su sè stessa, ad incredibile velocità. I suoi raggi non sono visibili, e pare che, addirittura, se ne stiano immobili. Questa, è la pace che occorre possedere, mentre si applica la telepatia. Là, ove tutti i sensi mentali, spirituali, eterici sono desti. Là, ove non esiste differenza tra soggetto ed oggetto; là, ove l'uomo si riconosce chiaramente TUTTO IN TUTTO.
Egli possiede un'idea. Egli sa che il sussurrìo delle linfe vitali, nel suo corpo eterico, è la eco dei campi Eterico-Cosmici; la eco del Logos. Egli sa che egli è uno con il Logos. Il chakra brahmarandra e l'ajna, già da tempo, hanno unito le loro scintille vitali, e, tramite il matrimonio nei cieli, l'unificazione tra il Cristo in lui, e l'uomo in lui, ha avuto luogo. Egli sa che, nella quarta dimensione, non v'è separazione tra il soggetto e l'oggetto; tra di lui e l'essere con cui vuole entrare in rapporto telepatico. Dal chakra brahmarandra introduce l' idea nella zona magnetica del centro ajna, le dà consistenza oggettiva e, tramite la parola, sussurrata leggermente, mette in funzione il chakra della gola. La parola è l'involucro di quell'idea, la parola diviene discorso telepatico. Il suono fa vibrare il corpo eterico, preludio al denso. Il Verbo si fa Carne. Chi ha orecchie per udire ascolti.
Dall'altro capo del filo, il ricevente terrà aperto, come un fiore, il centro posto tra le sopracciglia, ed inerte quello alla sommità del capo: e, nitida, la vibrazione si circoscriverà nell'ajna, la fusione avverrà, il messaggio sarà stato accolto, la parola percepita. Questi rapporti, condurranno, in breve, ad eliminarli completamente. L'uomo preesisterà alla manifestazione. E sarà, prima di essere. Un Maestro afferma che è vicino il tempo beato in cui le parole, sia mentali che materiali, verranno abolite. E chi può descrivere la sfera di beatitudine, ove tutto è compiuto e il Fiore della Vita si erge, splendido e maestoso, senza sostegni che lo reggano? Questa, è la mèta a cui dovrebbe aspirare ogni essere. Questo, il vertice del Sentiero.