Corridoio primo piano

Se si arriva dalle scale, a sinistra c'è una porta che dà su 3 bagni identici a quelli sotto. Di fronte ci sono 4 porte che danno su altrettante camere da letto di 5 m per 10 m. La prima è di Nicholas, la seconda di Genevieve, la terza di Monica, la quarta di Helene. Sul muro a dx c'è una vetrata che lo occupa completamente. Sul muro alle spalle, sul fondo, vicino alla vetrata, c'è una porta che conduce ad un secondo corridoio. Se imboccata ci si trova il corridoio sulla dx, con in fondo la porta che dà sulla camera da letto di Charlie e Eileen. Davanti, invece, inizia una scala a chiocciola che porta sulla torre. Essa ha, dopo le scale, una porta d'accesso che dà su un corridoio breve, che si sviluppa da sx a dx. Sul muro davanti alla porta d'accesso vi sono altre 4 porte: le prime due sono quelle delle camere da letto, rispettivamente, di Jenny e Alicia. La terza è il bagno in comune. L'ultima in fondo è quella della stanza di Harry.

Helene Hammond e Monica Hammond

Abbracciate l'una all'altra, per farsi forza, si diressero verso l'ultima camera del corridoio, quella di Helene.

ALICIA DUFRESNE

percorse velocemente le scale guardando il meraviglioso panorama innevato dalla grande vetrata, poi sentì delle voci nella camera di helene e come d'abitudine il suo passo divenne felpato e accuì l'udito. silenziosamente aprì la porta che portava al corridoio in fondo al quale c'era la camera dei signori hammond.

[Modificato da crimilde 03/02/2003 18.18]

Eileen Hammond

Percorse le scale rapidamente. Giunta sul corridoio sentì che Helene e Monica stavano parlando ma non se ne curò: le premeva capire dove fosse finita Alicia. Si diresse verso il corridoio dei bagni del piano superiore. Lo imboccò e si trovò di fronte ad una delle due porte che davano sulla sua camera da letto. Sentiva un lieve movimento, all'interno. La mano era sulla maniglia era pronta a scattare, ma attese un attimo, tendendo l'orecchio.

[Modificato da Carlo Maria 03/02/2003 20.36]

Eileeen Hammond

Mentre origliava, ripensava al dialogo appena avuto con Harold.
Gli aveva mentito. Dal suo punto di vista non era stata una gran bugia, si era limitata a sorvolare su un argomento, da lui evidenziato, che l'avrebbe messa in estremo imbarazzo.
In salotto, lui le aveva chiesto se si era liberata di... "certe cose"... . Già in precedenza lei gli aveva assicurato di essersene sbarazzata, ma non era affatto vero.
Sentiva il bisogno di avere accanto a sè qualcosa che le ricordasse la presenza di Harold in sua assenza, che la facesse sentire meno sola nei pomeriggi in cui doveva stare in compagnia di Charlie.
Già, Charlie. Non era un cattivo marito, certo la amava con tutto se stesso ma... non poteva bastarle. Per lei era il surrogato di una figura paterna, un sostitutivo se vogliamo; non riusciva a ripagarlo equamente del sentimento che lui le dimostrava.
E poi era arrivato Harold, col suo sorriso magnifico. Harold col suo fisico scolpito. Harold che l'aveva capita da subito. Harold che aveva detto di amarla. Harold che aveva messo per iscritto tutta la sua passione. Come avrebbe potuto, lei, disfarsi di tale prezioso tesoro? Lui stesso, ne era convinta, non diceva sul serio nel chiederle di bruciare tutto. Certo era rischioso ed imprudente tenere in casa una tale testimonianza, ma era convinta che un giorno anche lui, abbracciandola, avrebbe gioito nel vedere con quale cura aveva conservato ogni sua singola cosa.
Il ciclo dei suoi pensieri fu interrotto dal rumore che aveva fatto Alicia nel sollevare il tappeto. Aprì la porta che dà sulla sulla sua camera da letto ed entrò.

Attraversò rapidamente il corridoio senza guardarsi intorno e raggiunse la sua stanza.

Attraversò anche il corridoio dirigendosi verso la camera di Monica, la penultima.
Si avvicinò alla porta e bussò con discrezione.

Aprì con circospezione la porta, pronta a richiuderla di colpo.
Vedendo che si trattava di sua zia le si rivolse con preoccupazione.

Zia, è successo qualcos'altro?

Andando verso la porta che conduceva alla scala a chicciola vide Genevieve Hammond che usciva dalla stanza di sua nipote Monica.

Ah, Signora Hammond, che disgrazia e' accaduta in questa casa ..
Siamo tutti peccatori ma qui tra noi c'e' qualcuno che finira' sicuramente all'inferno ... Il maligno e' qui in mezzo a noi ...
Bisogna pregare ... pregare !!!
E come sta la signorina Monica ? poverina .. che brutto colpo per lei ...

Malgrado quello che aveva detto a Monica, Genevieve non era affatto tranquilla: non si fidava di nessuno, e se la causa dell'omicidio fosse stata una questione patrimoniale (questo voleva dire incolpare sicuramente Eileen, ma - malgrado le fosse decisamente antipatica - non pensava che sarebbe stata capace di tanto, eppure...) sicuramente anche Monica avrebbe potuto correre dei rischi.

Mentre era immersa nei suoi pensieri, sentì la voce di Jenny, la cuoca, che le parlava

Monica sta bene, grazie, ma naturalmente è molto scossa ed è meglio che ora riposi. La prego di avvertire il personale di non disturbarla per nessun motivo, di qualunque cosa aveste bisogno da lei, rivolgetevi pure a me. Charlie era mio fratello e mi sento in qualche modo responsabile verso sua figlia.

Andrò a riposare anch'io, ma mi raccomando: mi faccia avvertire di qualunque novità!

Così dicendo entrò nella sua camera

[Modificato da Cleofel 06/02/2003 15.26]

Come desidera signora, buonanotte.

UPovera me ... adesso devo ridiscendere le scale ... le mie povere ossa ...
Mah ... forse mi sbagliavo sulla signora Genevieve ... sembra davvero preoccupata per la nipote, speriamo che sia in grado di starle vicino ... e' pur sempre una di famiglia ...
Io comunque continuero' a tenere gli occhi aperti ...

Inizio' a scendere faticosamente le scale ... improvvisamente gli avvenimenti delle ultime ore sembravano essersi addossati tutti sulla sua povera schiena ...

[Modificato da Antonella68 06/02/2003 16.07]

Arrivando dalle scale si diresse verso la porta che dava nel corridoio della scala a chiocciola e inizio' con un forte sospiro a salire le scale ...

Nicholas Hammond

Salite le scale, ormai completamente fuori di sè, si fermò sull' ultimo gradino. Si accese una sigaretta, fece l'ultimo gradino. Ormai ogni barlume di umanità sembrava uscito da lui, e pensava solo animalescamente alla bellissima giovane vedova e al suo corpo mozzafiato. Allargò le braccia e cominciò a ridere in maniera sguaiata


aahhhh!aaaaaahhhh!aaaahhhh...

sentiva mancargli il respiro, poi intravedendo tra i fumi la porta di uno dei bagni cercò disperatamente di trovarne la maniglia

ora mi sistemo e poi vengo da te, putt...

Si appoggio con il suo peso sulla maniglia, ma la porta era già aperta e così scivolò e cadde rovinosamente sul duro pavimento del bagno.
Frastornato dalla botta, quasi non si accorse che il respiro gli mancava del tutto.
Appoggiato alla parete del bagno, fu attraversato da un flash che lo riempì di effimera gioia.
Ecco dove aveva già visto quello che si spacciava come Robin McCoy.
Ma l'improvviso ultimo lampo di lucidità fu l' ultima cosa che il suo cervello riuscì a concepire, perchè il sangue non fluiva più.

Il suo cuore si era fermato.

Per sempre.

[Modificato da ozymandias 07/02/2003 0.01]

Attraverò il corridoio dirigendosi verso uno dei bagni, quando le sembrò di intravedere qualcuno disteso per terra davanti ad una delle porte.
Si avvicinò con circospezione e riconobbe suo figlio Nicholas.

Nicholas, ma è mai possibile che tu debba essere sempre ubriaco? Non hai un minimo di decenza nemmeno stasera? Nicholas, alzati immediatamente, non farmelo ripetere!!
Nicholas! Nicholas? Ni.... AAAAAHHHHHHHH!!!!!!

[Modificato da Cleofel 07/02/2003 0.10]

Monica fece pochi passi e mise a fuoco l'immagine di sua zia in piedi, con le mani sul viso, e di un corpo disteso, a meno di un metro da lei.
Si avvicinò lentamente, ma senza raggiungerli.
In quel momento, con gli occhi fissi su di loro, il suo aspetto era freddo e solenne.

Zia... Nicholas è... lo hanno ucciso, vero?