Sashimi, 07/12/2022 22:47:
Articoli: qui siamo (eravamo) più abituati a riviste con redazionali relativi al fumetto, ma anche da noi non è sempre stato così - pensiamo a Frigidaire, alla storica Linus o a Corto Maltese - rivista. Ho solo sfogliato la ricostruzione che fa Bottero, ma immagino sia la linea dell'Heavy Metal originale, che a sua volta si rifaceva a magazine satirici del periodo (che in fondo era la formula di Playboy: tra un servizio e l'altro era zeppo di articoli e racconti di penne celebri
).
L'Alcatena "metallaro" l'ho intravisto da qualche parte su internet, a colori non mi entusiasma.
Le riviste che citi erano delle eccezioni, e Linus ha avuto più testi che fumetti solo nel periodo "ridotto-satirico" e nella gestione Baldini & Castoldi, Corto Maltese poi di redazionali non è che ne avesse così tanti, sicuramente molti meno di Frigidaire che a volte pubblicava solo una ventina scarsa di tavole a fumetti. Orient Express, Comic Art, L'Eternauta, Zodiaco, Il Grifo, Totem, Pilot, Metal Hurlant, Tempi Supplementari, Alter e le altre avevano una proporzione di pagine che era nettamente a favore dei fumetti, persino Nova Express che (orrore!!!
) pubblicava nelle sue pagine "prestigiose" Frank Miller e Dave Gibbons (in bianco e nero quando in origine era a colori) e quel manga realistico di cui non ricordo il titolo (a colori quando in origine era in bianco e nero).
Io ho dei numeri vecchi di Heavy Metal, mi pare delle annate '78 e '79 e il fumetto domina: ce n'è anche quasi troppo visto che alcune storie lunghe erano presentate in dosi assai ridotte, come Sterminatore 17 di Bilal e soprattutto alcune opere di Russ Heath (mi pare), di cui pubblicavano solo un paio di tavole al colpo su un totale delle classiche 62 per albo. Corben e le sue "Arabian Nights" erano almeno fortunatamente già divise in nuclei tematici in partenza, quindi la spezzettatura si sentiva di meno. Come col Garage Ermetico di Moebius, che già alla base constava di sole due pagine per episodio, o più raramente tre o quattro. Però in quegli anni c'erano anche delle classiche storie libere di una dozzina di tavole.
Anche i numeri più recenti (metà anni '90, se ricordo bene) provilegiavano il fumetto, con un intero volume pubblicato in un colpo solo, vero contraltare alla frammentazione degli anni '70, e altre storie brevi di contorno oppure altri volumi serializzati, ma io ne ho beccato solo uno: il Ranxerox di Alain Chabat.
Poi ci saranno sicuramente accordi precisi per la pubblicazione e magari gli articoli costeranno di meno (l'intervista a Brass - sempre sull'erotismo, mi raccomando, mai su Il Disco Volante o L'Urlo! - mi sembra un fondo di magazzino di Blue) ma Heavy Metal per me non è una rivista "di fumetti", non come la intendo io.