ricordi di sguardi (chi vuole può inserire un suo ricordo sugli sguardi)

viaggio australopiteco
00lunedì 13 aprile 2009 00:11
Era l'anno del servizio civile, ci avevano chiamato per riportare a casa una vecchietta dall'ospedale. Io e un collega arrivammo in reparto e, vicino al suo letto, trovammo anche i parenti che parlavano con un dottore e un'infermiera. Vennero così a sapere (o forse già lo sapevano) che non c'era più nulla da fare, per questo la dimettevano.

Stesa sul letto, aveva un'aria assente e sembrava non capire, non parlava; i parenti allora si rivolsero a lei inscenando un clima festoso, erano contenti che finalmente tornasse a casa. Io e il collega ci limitammo a metterla sulla barella e usciti dal reparto ci dirigemmo verso l'ascensore.

Mentre scendevamo lentamente, i parenti continuavano ogni tanto a esprimerle la loro felicità, con battute scherzose; io la guardavo, osservando che non reagiva affatto a tutta quella gioia.

Allora accadde che incrociammo lo sguardo: aveva degli occhi azzurri bellissimi, penetranti, mi fissavano come se volesse comunicare qualcosa. Vi lessi un dolore vuoto e pungente allo stesso tempo, probabilmente aveva capito già da tempo cosa davvero le stava succedendo.

Non riuscii a reggerlo per molto, abbassai gli occhi e mi guardai la punta delle scarpe. Dopo alcuni istanti che sembravano eterni, raggiungemmo il piano terra, l'ascensore si aprì e la caricammo sull'ambulanza.

Con qualche difficoltà riuscimmo a portarla a casa e a metterla a letto: gemeva per ogni piccolo movimento. Dopo pochi giorni morì.
Auriah
00lunedì 13 aprile 2009 00:58
bene, e in quest'aria festosa che mi già mi avvolge, questo racconto mi ha reso ancora più allegro, e per festeggiare appenderò una bella corda al gancio del lampadario, farò un nodo scorsoio all'altro capo, e ci infilerò la testa per vedere se dall'altra parte dell'asola il mondo è sempre lo stesso...

(dai non me ne volere austra, è un racconto toccante... è che a me di sguardi me ne vengono in mente un fottìo, ma sempre della stessa persona, cosa che cerco di evitare, alimmortacccc...)
mistermoog
00lunedì 13 aprile 2009 04:59
Interessante topo, Astro’,
bé, io di sguardi ne avrei a iosa. Ne scelgo uno. E per scegliere il più forte dovrò selezionarlo tra quelli che non mi hanno dato gioia. Però se ne devo scegliere uno soltanto non sceglierò quello di un umano, che non considero meno importante, sia chiaro; proprio perché più vicino a me lo trovo in genere forse più decifrabile, lasciando meno spazio al mio strazio.
Quindi, lo sguardo che non dimenticherò mai è quello di Mizar. Non riesco a stare in pace quando ripenso a quello sguardo, perché mai, MAI, saprò se veramente mi stesse dicendo, in un misto disperato di abbaiare e guaire, portami via da qui.


Massì, mettiamone uno umano pure, sennò vado a letto triste.
Lo sguardo di un tizio che frequentavo da giorni per lavoro. Premesso che ho un serio problema, non so mai dove guardare quelli che hanno un occhio a s. Pietro e uno alla Madonna , per intenderci, gli strabici divergenti. E premesso pure che mi piace guardare la gente negli occhi durante una conversazione, avevo una tecnica infallibile, sceglievo l’occhio con cui il mio interlocutore mi stava osservando (almeno quello che approssimativamente sembrava il più vicino dal farlo) e non lo mollavo. Dopo un po’ che si chiacchierava, non mi resi conto che piano piano quell’occhio che non mollavo un attimo puntava da tutt’altra parte? Allora mi buttai sull’altro occhio che, scoperta agghiacciante, chissà da quanto mi stava fissando, così, impietoso, come se mi stesse dicendo “Ma dove cazz…” Capii così che gli strabici non ti guardano sempre con lo stesso occhio ma si divertono a fare “cambioo” (non me ne vogliano i possibili utenti affetti da questo disturbo).
l@ra
00lunedì 13 aprile 2009 09:19
ciao....

che bella idea Viaggeto...!!!

Dunque....diversi sguardi....

Lo sguardo della professoressa d'inglese, nelle superiori, quando sparavo strafalcioni vergognosi ...era uno sguardo che non mi toglierò mai dalla testa....del tipo...."ma quanto sei IDIOTA...non ci sono speranze per te....sei negata...vai a lavorare, se qualcuno ti prende...."

Lo sguardo d'amore del mio attuale marito nei primi tempi di fidanzamento ...uno sguardo di languida e trepida passione e dedizione....

Lo sguardo del mio primo figlio quando me l'hanno appoggiato sulla pancia, appena nato....anche se lui era poco consapevole di quello che accadeva ...è stato un attimo ETERNO ....un incontro...una comunione ....un inizio....un universo che si dispiegava...

Lo sguardo della PANTERA....di cui avevo inserito una discussione, riguardo ad una visione che ho avuto tempo fa....i suoi occhi gialli che mi fissavano e la consapevlezza che IO e LEI eravamo LA STESSA COSA...che intensità pazzesca....!!!bello.....bellissimo.....


smack...!!!
Zeniba.
00lunedì 13 aprile 2009 12:40
Re:
l@ra, 13/04/2009 9.19:


Lo sguardo della professoressa d'inglese, nelle superiori, quando sparavo strafalcioni vergognosi ...era uno sguardo che non mi toglierò mai dalla testa....del tipo...."ma quanto sei IDIOTA...non ci sono speranze per te....sei negata...vai a lavorare, se qualcuno ti prende...."




Ehm... Lara, dov'è che hai fatto le superiori scusa?
l@ra
00lunedì 13 aprile 2009 15:12
Re: Re:
Zeniba., 13/04/2009 12.40:




Ehm... Lara, dov'è che hai fatto le superiori scusa?




[SM=x431219] ...nel senso che ti sembra di conoscere questa professoressa ???? [SM=g27828]

...ma sai qual'è il punto...??....

...quanto di ciò che leggiamo nello sguardo degli altri appartiene a LORO e quanto appartiene a NOI.....???

ciao ciao
Zeniba.
00lunedì 13 aprile 2009 15:33
Re: Re: Re:
l@ra, 13/04/2009 15.12:




[SM=x431219] ...nel senso che ti sembra di conoscere questa professoressa ???? [SM=g27828]

...ma sai qual'è il punto...??....

...quanto di ciò che leggiamo nello sguardo degli altri appartiene a LORO e quanto appartiene a NOI.....???

ciao ciao




Be' diciamo che la descrizione è perfetta... e dato che siamo della stessa provincia e lei (la strga) ha rovinato generazioni e generazioni di studenti mi è sorto il dubbio.. [SM=x431231]


...quanto di ciò che leggiamo nello sguardo degli altri appartiene a LORO e quanto appartiene a NOI.....???



Questa è stata proprio la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il topic..
Mi piacerebbe tanto un giorno riuscire a vedere il mondo senza filtrarlo sempre con la mia noiosa testa... chissà se sarà possibile...
Oppure l'unica cosa che si puo' fare è cambiare testa (non in senso fisico) ma allora forse si torna sempre al punto di partenza...



l@ra
00lunedì 13 aprile 2009 15:47
Re: Re: Re: Re:
Zeniba., 13/04/2009 15.33:




...quanto di ciò che leggiamo nello sguardo degli altri appartiene a LORO e quanto appartiene a NOI.....???




Mi piacerebbe tanto un giorno riuscire a vedere il mondo senza filtrarlo sempre con la mia noiosa testa... chissà se sarà possibile...
Oppure l'unica cosa che si puo' fare è cambiare testa (non in senso fisico) ma allora forse si torna sempre al punto di partenza...







...no...credo che non ci sia soluzione a questa cosa...anche perchè direi che l'oggettività non esiste....

Ma senti....il cognome della TUA professoressa inizia con la C e termina con la Z....per caso ???

ciao

Zeniba.
00lunedì 13 aprile 2009 16:12
Mmmmm.. no, iniziava per M e finiva per I.. quindi vuol dire che ce n'è più di una in giro (oh mamma!)

Mah, nemmeno io credo nell'oggettività però... non so nemmeno quale termine usare... è un discorso molto complicato che ultimamente mi assilla non poco.. ma va be'..
Appena avrò le idee un po' più chiare scriverò qualcosa di più sensato.
Ciao ciao

viaggio australopiteco
00lunedì 13 aprile 2009 19:49
Re: Re: Re:
l@ra, 13/04/2009 15.12:



...quanto di ciò che leggiamo nello sguardo degli altri appartiene a LORO e quanto appartiene a NOI.....???




questa è una domanda molto bella... ovviamente quantificare è impossibile, comunque direi che paradossalmente non si sbaglia mai a interpretare uno sguardo, nel senso che ciò che leggi negli occhi è la diretta (e naturale) conseguenza dello stato in cui ti trovi in quel momento.
Parimenti anche chi trasmette qualcosa con lo sguardo non sbaglia mai.
In questo senso concordo col dire che l'oggettività in casi come questi non esiste
Auriah
00lunedì 13 aprile 2009 21:01
dai anche io lascio il mio contributo, niente di impegnativo però (...si fa per dire...)

l'ho pure immortalato, lo sguardo di questo gabbiano che fingeva indifferenza ma era lì chiaramente per avere del cibo, infatti gli lanciavo dei biscotti e li prendeva al volo, peggio di un cane col frisbie
(sud est irlanda, una stradina qualunque lungo la costa)


viaggio australopiteco
00lunedì 13 aprile 2009 23:16
eh auriah, si potrebbe iniziare a parlare di differenza di espressività dello sguardo nelle varie specie viventi... piuttosto impegnativo insomma!
Helenna
00martedì 14 aprile 2009 20:13
"Mi aspetterai?"

Silenzio

Poi risposi

"Non lo farò"

Chiuse gli occhi abbracciandomi, sospirando piano e quando li riaprì aveva uno sguardo bellissimo.
mondstrahl
00giovedì 16 aprile 2009 18:37
Una bimba per strada, poteva avere 2 anni, forse meno, in un giorno cupo, uguale a molti giorni cupi.
Si girò, mi guardò, mi sparò il più bel sorriso del mondo.
Non avevo mai notato quanto fosse bello il mondo che mi circondava...
E' passata un'eternità, ma sono ancora convinta di aver incrociato un angelo.
mistermoog
00sabato 9 maggio 2009 12:02
Quello che ha per ora la mia Luna malata...
acqua.viva
00sabato 9 maggio 2009 22:38
occhio
In sogno ho visto da vicino un occhio, era limpido e molto trasparente, verde chiaro ed ho pensato di vedere il mio occhio, l'occhio del mio corpo fisico che era nel letto intendo.
Mi sono svegliata ed anche se sono passati parecchi giorni ricordo quell'occhio.
Vabbé un occhio non è proprio come uno sguardo, ma... è quello che in questo momento mi colpisce di più. Aver visto il mio occhio.
Poi nella realtà non ho quel verde così chiaro e trasparente e ho anche un po' di marrone negli occhi ma... per me quello era il mio occhio perché è così che l'ho percepito.
Zeniba.
00giovedì 25 giugno 2009 04:09

Uno sguardo grigio, velato e ormai spento che ancora adesso mi fa venire i brividi e mi mette tanta tristezza...



...e di nuovo quello lo stesso sguardo, vivo, azzurrissimo, lucido.. solo un po' stanco... mentre mi osserva e sembra felice.



mistermoog
00venerdì 26 giugno 2009 14:26

Il mio primo sguardo, che non ricordo, e il mio ultimo sguardo, che non conosco ancora, sul mondo. Spero si somiglino.

CanisLupus...
00lunedì 15 novembre 2010 10:38
Ultimamente mi avete annoiato un po' con i soliti topic, quindi vado a spulciare in giro e vedo quante cose interessanti e belle avete scritto... questo significa che non siete poi così noiosi, forse è solo un po' di apatia legata all'autunno... (ovviamente sto scherzando, vi vogghio bè a tutti!)

lascio anche il mio sguardo... ce ne sarebbero un milione alla centesima, perché lo sguardo è una di quelle cose che non mi lascio sfuggire per niente al mondo, vale più di ogni cosa, dura una frazione di secondo ma si ricorda in eterno (beh, se si ricorda in eterno, questo non lo so ancora, comunque...)

Vi lascio uno sguardo che ho ricevuto del quale non sono molto fiera... me lo lanciò il mio coinquilino peloso durante uno dei nostri litigi: tornando a casa dopo un fine settimana durato tre giorni, ritrovai svariati animali morti in casa. Avevo l'abitudine di lasciare la finestra aperta in modo che Lui potesse entrare e uscire a suo piacimento, i gatti in casa sono come tigri in gabbia.
Non avevo tenuto conto però del fatto che comunque la mia assenza di 3 giorni lo poteva in qualche modo sconvolgere, dal momento che ci lega una profonda amicizia, per questo motivo raramente mi sentirete di parlare del "mio gatto"... io non sono di nessuno e tanto meno qualcuno mi appartiene.

La lista degli animali entrati tramite le fauci della belva era piuttosto lunga... a partire dal più grosso al più piccolo vi farò un elenco del totale: una pantegana che con la coda avrà raggiunto il mezzo metro forse anche di più, una gazza ladra enorme, una lucertola incinta viva(tempo dopo ho trovato i lucertolini appena nati), un merlo, un uccellino vivo ecc... (ecc sta per svariati topini morti, vivi, lucertoline piccole...) Ok, quella volta di animali morti ce n'erano "solo" 3... il piccolo mi aveva portato un dono al giorno, forse per farmi tornare, forse per avere qualcuno con cui giocare, forse pensava di farsi le scorte alimentari, non lo so, ma mi sono infuriata.
Che colpa ne aveva lui? io non dovevo infuriarmi, eppure l'Animale che c'è in me s'è incazzato come una belva e ha agito senza razionalità. Come un lampo l'ho inseguito per tutta la casa, s'è poi nascosto su una sedia sotto il tavolo, io ho chiuso la porta della cucina, perchè è la stanza con meno nascondigli, Lui l'ha capito, si è reso conto di aver fatto una cazzata e con lo sguardo più impaurito che aveva mi ha fatto un miagolio fortissimo, che proveniva dall'addome... non era una minaccia la sua, era un urlo di terrore, chiedeva pietà... come dire: "scusa, non farmi del male... pensavo che non saresti più tornata!"
Quello sguardo mi ha fatto vedere chi sono. Sono un uomo (inteso come essere umano) l'animale peggiore, che approfitta del pollice opponibile per chiudere la porta e ingabbiare il malcapitato. Mi è passata l'ira in quell'istante, perchè mi sono accorta che per una frazione di secondo, quel suo sguardo terrorizzato mi aveva fatto sentire potente... ho avuto paura e schifo di me stessa.

(scusate la "lungaggine")
leptospirosi fulminante
00martedì 16 novembre 2010 19:08
CanisLupus..., 15/11/2010 10:38:

ovviamente sto scherzando



ok, ma scherzando scherzando si dice la verità [SM=g27828]

comunque, un altro ricordo:

ero a un'esame all'uni e il prof mi aveva fatto una domanda che in quel momento ritenni molto ma molto bastarda. Così lo guardai negli occhi con uno sguardo seccato che diceva: "ma sa che lei mi sembra proprio un gran bastardo?". E lui mi guardò con uno sguardo ancora più bastardo che diceva: "guarda che io sono un gran bastardo". A quel punto i miei occhi fecero qualche giro qua e là mentre dallo stato seccato passavo a quello di panico.
Maila1
00martedì 16 novembre 2010 21:43
Quello di mia figlia quando pensa a suo padre,quello di mia figlia quando sorrido,quello di mia figlia quando piango,quello di mia figlia quando mi arrabbio,quello di mia figlia quando mi sono ammalata,quello di mia figlia quando sono guarita... accompagnato dalla frase:"Mammina mia,vorrei avere una bocca più grande per sorriderti adesso".
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