amnionite
Cara Cristina,
è molto che non scrivo sul forum, ma mi aggiorno appena posso perchè questo è stato e rimarrà sempre il solo angolo di terra che mi fa sentire più vicina al mio Fabio, perchè posso parlare di lui liberamente, anche con le lacrime agli occhi.
Io ho perso mio figlio a causa di una corion amnionite batterica grave che ha scatenato una sepsi alla 17 settimana di gravidanza. La gravidanza sembrava procedere bene e già sentivo calciare il mio Fabio, quando un giorno sono partite le contrazioni dolorose e sono stata ricoverata per minaccia di aborto.
Mi hanno somministrato un antibiotico e fermato le contrazioni, ma la notte mi è salita la febbre altissima con covulsioni. Mi hanno cambiato antibiotico almeno tre volte, ma la febbre passava e ritornava sempre più alta, le mie condizioni sono peggiorate, ma Fabio sembrava tenere duro, scalciava ancora forte dentro di me.
Mi hanno fatto una serie di analisi, ma non riuscivano a capire perchè gli antibiotici non debellavano l'infezione e soprattutto cosa l'aveva scatenata.
Dopo 5 giorni di febbre altissima, la prematura rottura delle membrane e l'ecografia ci hanno tolto ogni speranza, Fabio stava smettendo di lottare.
Poi il ricovero d'urgenza a Parma, l'induzione del parto e tutto lo strazio e l'immenso vuoto che si prova a non poter stringere tra le braccia il proprio figlio...a non poter sentire il suo primo vagito..
Sono passati due anni e mezzo ed è ancora tutto impresso nella mia memoria e nel mio cuore come quel giorno.
L'esame istologico ha confermato la sepsi, indotta da una grave amnionite batterica, mi hanno detto che anche io stavo rischiando la vita, credo che il mio bimbo abbia lottato anche per me.
In ospedale i medici non davano spiegazioni, si limitavano a curare il mio corpo, ma la ferita più dolorosa non aveva bisogno di medicine.
Mi sono rimasti tanti dubbi su ciò che mi è accaduto, ho cercato su Internet le risposte, il mio ginecologo l'ha chiamata sfortunata fatalità, l'unica certezza è che amo mio figlio e che Fabio rimarrà sempre nel mio cuore.
Il mio dubbio più grande però è che si poteva fare qualcosa per evitare questa tragedia, so che i medici non possono avere tutte le risposte, come non possono salvare tutte le vite, ma spesso, come dici tu, troppi di loro non rispondono alle eventuali responsabilità...
Adesso stringo tra le braccia il mio Francesco e ringrazio Dio e Fabio di questo, però da questa vicenda qualcosa in me è cambiato per sempre e non so se sia dovuto o meno dall'amnionite, ma anche la mia salute da allora non è più la stessa.
Scusa se non ho risposto alle tue domande, forse te ne ho create di altre, però penso che il tuo Alessandro, come il mio Francesco, sono sicuramente il nostro miracolo.
Un abbraccio forte
Ely