On Writing

TheGlitch
30venerdì 10 marzo 2023 23:38
Chi vuole scriva a tema libero, nessun inizio, nessuna fine, nessun suggerimento, nessuna regola tranne una: niente litigi che vi saccagno di botte.

Inizio io visto che stavo editando roba vecchissima nel mio archivio.


Baby-Blue attraversò l'arco formato dall'edera rampicante che dava accesso al parco. Questo era il nostro parco, non importa che dovessimo poi andare dall'altra parte della città o partire per una vacanza. Ci vediamo al parco, dicevamo sempre. E qui lo trovavo ad attendermi. Lui con le mani affondate nelle tasche della vecchia giacca di pelle, lui con gli occhiali da sole, lui con quella stupida maglietta verde dei Rancid, lui che si illuminava ogni volta che i nostri sguardi s'incrociavano. Sono già passati due anni. Oggi sono tornata qui per cercare di sentire la sua presenza tra gli alberi, sulle panchine, nell’odore dell'erba tagliata, stufa di vederlo congelato in quella foto sulla lapide.

- Sei solo uno stronzo, Larry. Mi hai lasciata sola anche tu.
theTightroper
30sabato 11 marzo 2023 09:42
Aprì gli occhi e pensò che fosse ora di alzarsi. Le pareti della stanza erano ancora buie e non si riuscivano a distinguere le lancette dell'orologio.
Benchè la casa fosse disseminata di oggetti tecnologici, Lei aveva comunque voluto un orologio da parete in ogni stanza, di quelli analogici, dove lo scorrere del tempo è un movimento. Le piacevano gli orologi, perché svolgevano la loro funzione senza necessità di comando. Per sapere l'ora le bastava alzare lo sguardo. Per una volta, per una cazzo di volta, non era costretta a chiedere ciò di cui aveva bisogno.
Questa mattina invece non aveva bisogno di vedere l'ora, dovevano essere le 7 o giù di lì. Si mise in piedi e andò in cucina a farsi il primo caffè della giornata. Certo, il fracasso della macchinetta era insopportabile in quel placido silenzio mattutino ma ormai le era diventato quasi familiare. Fissava l'orologio della cucina senza un perchè, ormai era in piedi e la fretta non era di casa quel giorno. Trovava la danza delle lancette affascinante ed ebbe quasi la buffa sensazione che, a furia di fissarle senza leggere l'ora, le lancette iniziassero a provare un certo imbarazzo e che quasi esitassero a scoccare il minuto successivo.
A un certo punto sentì Alexa esclamare "il dispositivo Lampada non risponde".
"Ecco un'altra che non sa farsi i fatti suoi" pensò. Chi diamine l'aveva interpellata, peraltro, e poi il perché il dispositivo Lampada non impara a farsi valere senza parlare tramite il suo avvocato.
Lei del resto non l'aveva mai voluta Alexa, non ne vedeva l'utilità, né sinceramente capiva questo entusiasmo verso un aggeggio apparentemente silenzioso ma perennemente in ascolto. Era uno degli acquisti compulsivi di Lui, di quelli che le aveva portato in casa con la stessa diffidenza con cui Lei avrebbe accolto un cane o un gatto. Tante promesse, tante suppliche, e poi al momento di riprendere le sue cose gliel'aveva lasciata là.
Lei non ci parlava con Alexa, la sua presenza le era del tutto indifferente. Se Alexa avesse avuto un'anima, non avrebbe compreso il perché uno stupido orologio da parete godesse invece di tanta considerazione, senza aversene a male. È che Lei era abituata a guardare l'orologio per sapere l'ora, ad aprire la finestra per saggiare il clima, a far girare i vinili sul giradischi per ascoltare la musica e a cercare su Google quelle cose banali che non avevano bisogno di fonti referenziate. "Non prendertela con me Alexa - disse ad alta voce - se il tuo padrone ti ha abbandonata con l'ultima persona con cui avresti voluto restare. Una dignitosa mensola è tutto ciò che ho da offrirti".
"Scusa, non ho capito" disse Alexa.
"Niente, lascia stare" rispose lei.
Alexa restò un attimo ancora illuminata e in allerta e poi si spense perplessa.
Nel frattempo Lei aveva ripreso in mano il suo libro, il Barone Rampante. L'aveva letto in terza liceo - forse - e lo stava rileggendo volentieri adesso, come si fa con ciò che non si è saputo apprezzare abbastanza o cogliere appieno.
Il segnalibro era fermo ormai da giorni sulla stessa pagina, pur essendo andata molto avanti con la lettura, non era riuscita a muoverlo da lì:
"Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s' era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s' era potuta riconoscere così."
E così ogni volta che riapriva il libro per leggere, era costretta a rileggere quella frase e a restare sospesa per qualche secondo, fino a emettere un sospiro.
Si voltò verso Alexa. La guardò e quasi con affetto e compassione, come si farebbe con un cane o un gatto, pensò:
"L'amore e il tempo sono le mie uniche domande. Cosa puoi saperne tu, eh?"
Alexa non accese un led.
E Lei riprese serenamente la sua lettura.
Mielez
00sabato 11 marzo 2023 12:26
Non sono poetica e talentuosa come voi nello scrivere racconti, quindi mi limito a leggerli.

Però " vi saccagno di botte" mi ha fatta ridere😂
TheGlitch
10sabato 11 marzo 2023 13:39
@theTightroper [SM=p4449872] [SM=p4449872]
TheGlitch
00sabato 11 marzo 2023 13:40
@Mielez [SM=p4449764]
LaPeppa
20sabato 11 marzo 2023 14:27
Sono realmente seccata da TheTightroper....

.... perché non ha scritto prima di oggi!!!!

Benedetta ragazza, per farti perdonare cerca di farlo più frequentemente 😁👍👍👍
TheGlitch
20sabato 11 marzo 2023 14:32
@LaPeppa Vero, sono d'accordo con te ;-)
theTightroper
10sabato 11 marzo 2023 14:57
Buoni, state buoni...
Mi farò perdonare 😉
Femisia
00venerdì 17 marzo 2023 22:55
Avevo letto ma scrivo solo ora. The Glitch, bel topic, senza vincoli e bello il tuo pezzo. 🤗

Non ho ancora letto il secondo.
TheGlitch
00sabato 18 marzo 2023 13:18
Grazie 🙃
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