L'imprevisto...

Kaos Calmo
00venerdì 12 gennaio 2024 00:17
Radiohead - No Surprises




Che si sarebbero incontrati prima o poi se l'erano promesso tante volte.

Le loro voci si conoscevano.
I loro visi non erano più segreti all'uno e all'altro ed anche i loro corpi anche se a pezzi e storpiati dalle telecamere dei loro telefonini durante le video chiamate un po' spinte di quegli ultimi mesi.

Eppure...
Eppure quell'incontro che tanto avevano sognato e programmato, fin nei più piccoli particolari fu segnato da un imprevisto.

E non parlo della telefonata imprevista del marito di Lei che annunciava l’anticipo del suo rientro in Italia.
Neppure dell'improvviso sciopero dei treni che mise a rischio l'incontro stesso.
Non mi riferisco neanche all'alloggio di fortuna, poco più che un ripostiglio, che il bell'albergo che avevano scelto con tanta cura, mise a loro disposizione dopo un allagamento, dovuto a un nubifragio imprevisto.
Un piccolo stanzino spoglio, vicino al montacarichi di servizio, con due specie di piccole brande accostate che fece provare anche a Lei l'esperienza del servizio militare.

E non alludo neppure a quello che..., proprio mentre si stavano spogliando, apparve loro come un imprevisto segno divino, quando la direzione dell’albergo li avvisò che li avrebbero spostati nella loro suite più bella che si era liberata e il tutto a spese della struttura.

In fondo non si può parlare di un vero imprevisto quando, proprio mentre finalmente nudi sul grande lettone king size, cominciarono a baciarsi e toccarsi, l’elettricità andò via.
Le luci delle abat jour sui comodini si spensero, il climatizzatore si fermò.
Il quadro elettrico generale era saltato, dissero loro.

E cos'altro poteva accadere?
L'imprevisto, per l'appunto.

Se ci pensate, tutti quelli citati erano imprevisti tutto sommato "prevedibili".

Il vero imprevisto che li colse del tutto impreparati e privi di difese, fu lo sguardo che si scambiarono i loro occhi nella penombra di quella stanza. Il tocco delle loro mani, la pressione leggera esercitata dai loro corpi che si univano, il sapore dolce dei baci e il profumo e il tepore della loro pelle.

Lei si sentiva al centro dell'universo di Lui.
Proprio non riusciva a comprendere come quell'uomo che appena conosceva, riuscisse a farla sentire così unica e meravigliosamente bella.
E un poco aveva paura.

Anche Lui aveva paura.
Non capiva che cosa, una donna bella e intelligente come Lei, avesse trovato in un uomo così normale e senza particolari qualità come Lui.

Sì, perché "l'imprevisto", quello vero, è un po’ stronzo e se da un lato stupisce, aprendoci universi di cui non immaginavamo neanche l’esistenza, dall'altro mette paura, fa tremare le vene e i polsi e fa battere il cuore all'impazzata.
Forse per la paura di subire un imprevisto ancora più grande.

Un imprevisto imprevedibilmente imprevedibile.
L'apoteosi dell'imprevisto.

Si guardarono per un lungo attimo in silenzio.
Poi scelsero di non pensare a tutti quei piccoli prevedibili imprevisti e a quell'unico vero e grande imprevisto.

Rimasero così, al buio.
Prevedibilmente abbracciati.


Kaos Calmo


LaPeppa
00domenica 14 gennaio 2024 18:55
Questo non lo avevo letto, perso a causa dell' orario notturno.

Mi piace molto.

Posso chiederti se c'è qualcosa di autobiografico o che ti hanno raccontato? Non riesco a pensare alla sola fantasia.
Kaos Calmo
10domenica 14 gennaio 2024 23:48
Peppa,
credo di non aver mai scritto nulla che non contenesse pezzi di me, a volte piccoli, a volte più grandi.

In questo ne ho messo un bel pezzettone :-)
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