Il Sudafrica dall'apartheid alle zebre

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!Serenella!
00giovedì 12 luglio 2007 00:00
Paese ricco di fascino e contraddizioni

Anche una visita veloce, di qualche giorno in Sudafrica, può raccontare molto a chi sa cosa guardare. Terra martoriata dal colonialismo prima e da un vergognoso regime di segregazione razziale poi, il Sudafrica tenta ora di muoversi e di risollevarsi. I problemi sono immani: il 42% di disoccupazione, praticamente tutta nera, spinge la popolazione a vivere in immense bidonville, che lì chiamano molto eufemisticamente "informal settlement", insediamenti non ufficiali; milioni di persone hanno l'Aids, forse il Sudafrica è il paese più colpito e alla televisione ogni cinque-sei spot pubblicitari, uno è dedicato alla prevenzione; il rapporto tra la popolazione bianca e quella nera è apparentemente un miracolo di concordia: nessuno parla male dell'altro e anzi quando bianchi e neri sono assieme è tutto uno scambio di sorrisi e amicizia.
Poi però basta entrare appena appena più in confidenza per scoprire che un giovane bianco 22enne non prende mai il treno o i mezzi pubblici perché ha "paura di pagare per colpe commesse da altri", cioè la generazione dei suoi genitori, in sostanza. Vai a fare un giro nel centro della città più ricca e moderna, Cape Town, e ti rendi conto di quanto il Sudafrica trainato dai bianchi stia effettivamente decollando, ma che quello dei neri faccia molta, molta più fatica.
C'è però uno spirito nuovo, soprattutto in quella che oggi può definirsi a tutti gli effetti una middle class nera, quella di coloro che hanno un impiego stabile, soprattutto nel settore turistico o enologico. Costoro guardano molto poco al passato e tanto al futuro con un misto di entusiasmo e prudenza, sono consapevoli che Nelson Mandela nel governare una transizione sostanzialmente pacifica ha compiuto un miracolo per il quale andrà ricordato negli anni a venire non solo all'altro capo del mondo, ma ovunque, come un maestro di pace e di saggezza.
Oggi i neri sembra che abbiano imparato gli insegnamenti dell'ottantasettenne premio Nobel per la pace e sono impegnati giorno per giorno nel cercare un progresso personale cercando di toccare il meno possibile i difficili equilibri razziali esistenti. Non è così però per le masse nere più povere, con il livello di educazione più basso, quelle che inevitabilmente finiscono a fare i braccianti stagionali, quando va bene, a prostituirsi o a spacciare quando invece la fortuna non li aiuta. In generale però si respira, palpabile, la consapevolezza di essere una frontiera avanzata per il continente nero con aree di considerevole sviluppo. Si prenda per esempio la regione di Wineland nel sud del paese. Qui non sembra neppure di stare in Africa: tutto è verde, verdissimo. Chilometri e chilometri di colline coltivate a vite, merlot, pinotage, shiraz, chardonnay. Una terra peraltro bellissima con panorami mozzafiato e piccoli villaggetti costruiti all'europea. Addirittura ce ne è uno dove vivono gli eredi degli ugonotti francesi scappati dall'Europa oltre trecento anni fa e dove gli abitanti parlano ancora un dialetto chiaramente di derivazione francofona. Ma tutta l'area di Cape Town potrebbe essere scambiata per certe parti della California, con le sue lunghe spiagge e le sue ville davanti al mare.
Poi c'è il resto del paese, con la sua savana e le sue montagne rocciose. I due oceani, freddo e tempestoso quello Pacifico e caldo e placido quello Indiano. I grandi parchi nazionali dove non è difficile vedere dal vivo i "big five" sudafricani: bufalo, leone, leopardo, elefante, e rinoceronte. E poi le spiagge con i pinguini, a centinaia, così amichevoli che ti fanno persino guardare dentro i nidi con i piccoli ancora in cerca di cibo dal becco della madre.
Ma non solo: a dimostrazione che questa terra è in pratica un continente in miniatura, ti offre anche quello che dall'Africa non ti aspetti: lo sci. Certo, non si va in Sudafrica per sciare ma in agosto, le stagioni sono invertite, si può fare un giro ad Eastern Cape, sulle Drakensberg Mountains e trovare attrezzatissime stazioni sciistiche con piste chilometriche di ogni genere e difficoltà. Insomma il Sudafrica è un paese straordinario dove c'è davvero di tutto: merita senz'altro più di una visita.
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