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Palermo, 22 gen. (Apcom) - Oltre 2mila deceduti da anni erano ancora a carico del servizio sanitario nazionale che erogava, puntualmente, i compensi ai medici di famiglia. Lo ha scoperto la guardia di finanza di Enna durante alcuni controlli all'Azienda Sanitaria n. 4 di Enna. Complessivamente per le 2.024 persone decedute, il costo dell'assistenza medica di base sostenuto dalla collettività nel periodo compreso fra il 1990 e il 2007 ha provocato un danno all'Erario di circa 614mila euro.
Le indagini dei finanzieri, iniziate nel 2007, si sono avvalse dei dati degli assistiti acquisiti presso gli uffici della stessa ASL n. 4 di Enna e di quelli anagrafici richiesti ai vari uffici competenti dei 20 comuni della provincia di Enna.
Le fiamme gialle, in particolare, dopo aver passato sotto la lente di ingrandimento la regolare iscrizione di 200mila cittadini della provincia ennese nelle liste del servizio sanitario nazionale, sono riusciti a scoprire un danno all'Erario causato da una cronica disfunzione nell'attività di controllo gestionale dell'Asl numero 4 di Enna, determinato dalla mancata applicazione della revoca d'ufficio, prevista nei casi di morte dell'assistito.
La mancata cancellazione delle persone defunte ha comportato che 180 medici di famiglia, appartenenti ai vari distretti sanitari della provincia di Enna, incassassero mensilmente circa 6 euro per ogni 'paziente estinto', senza ovviamente erogare o poter erogare alcuna prestazione assistenziale in suo favore.
Gli esiti dell'attività investigativa sono stati trasmessi alla competente Procura Regionale della Corte dei Conti per le valutazione dei profili di responsabilità amministrativa ed il conseguente recupero del danno patrimoniale causato. Le indagini sono tuttora in corso per la valutazione degli eventuali profili di rilievo penale.
Cas