95 anni fa la strage del Bastione della Gatta

Kranebet
00venerdì 11 novembre 2011 08:13
Riporto questa notizia, che fino ad oggi ignoravo pur essendo di Padova, e che ho rinvenuto stamani nell'edizione on line de "Il Mattino di Padova":


PADOVA. Per molti dei padovani è solo una torre-serbatoio, un luogo in cui ci si passa davanti spesso senza neppure guardarla. Invece è uno dei luoghi storici della prima guerra mondiale. Venerdì 11 novembre è il 95esimo anniversario della strage del Bastione della Gatta. Padova infatti subì uno dei primo bombardamenti aerei in Italia. “Erano incursioni dal cielo certamente assai limitate se paragonate a quelle del secondo conflitto mondiale, ma assolutamente terrorizzanti proprio perché inedite e in grado di portare, per la prima volta, la guerra lontano dalla “prima linea” coinvolgendo anche i luoghi quotidiani della vita civile - spiega Fabio Bordignon del Comitato Mura - Durante la prima guerra mondiale Padova subì diciannove bombardamenti”.

A essere colpiti furono il duomo, via Savonarola, la chiesa dei Carmini, il teatro Verdi, i palazzi comunali. In totale oltre duecento edifici colpiti, ma il più grave fu sicuramente la strage del 11 novembre 1916 al bastione della Gatta. L’incursione iniziò verso le 19,30 e fu breve in senso strettamente bellico, con 12 ordigni sganciati, ma pesantissima negli effetti. L’allarme giunse solo 15-20 minuti prima e molti abitanti delle zone attorno a piazza Mazzini accorsero al “rifugio”. Una bomba, forse diretta alla vicina ferrovia, centrò l’ingresso delle casematte del bastione. Per tragica fatalità i padovani erano stipati proprio in quel punto perché la parte più interna del bastione era allagata a causa di piogge recenti. Si contarono novantatre vittime, alcune colpite dalle schegge e molte, sospinte dallo spostamento d’aria, annegate all’interno del bastione.

“Le esigenze della città moderna portarono a costruire in quel luogo, pochi anni dopo, nel 1925, uno dei primi serbatoi dell’acquedotto creando, sulla sommità del bastione e sul vicino tratto di mura, un giardino pubblico - si legge nel ricordo di Bordignon - Una costruzione a cui fu dato l’aspetto di una torre cilindrica, ma che alla base nasconde una cappella votiva circolare. Un luogo della memoria in seguito dimenticato e oggi ignoto alla gran parte della cittadinanza”.

Per questo la cappella sarà aperta venerdì 11 novembre dalle 10 alle 12,30 e sabato 12 dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 17. L’iniziativa è realizzata dal Comitato Mura


Allego le foto dell'odierno Bastione della Gatta e della lapide a ricordo:





Spero di aver fatto cosa gradita.
FlorianDimai
00venerdì 11 novembre 2011 08:59
Ma dai ...

In 7 anni di frequentazione padovana non l'ho mai saputo.
La prossima volta che ci passo vado a fare un salto.

Grazie

Panzer.
00venerdì 11 novembre 2011 11:10
Non conoscevo neanch'io questa storia...
Grazie Kranebet per avercela resa nota...
mito65
00venerdì 11 novembre 2011 13:53
Storia molto interessante, che mi fa sorgere un dubbio...
Alle 19.30 dell'11 novembre è buio pesto, siamo sicuri dell'ora? Ho sempre pensato che gli aerei della GG non fossero in grado di compiere missioni notturne, ma se l'orario è quello probabilmente mi sono sempre sbagliato.
Qualcuno me lo può confermare?

Duedicoppe!
00venerdì 11 novembre 2011 14:07
Caro Michele,
il bombardamento notturno, sia con aerei che dirigibili, venne sviluppato proprio nel corso del primo conflitto mondiale, quando ci si rese conto che di giorno era troppo pericoloso tentare di penetrare le retrovie avversarie, giacché dal cielo ci si poteva orientare con fiumi ed altri tratti caratteristici anche nelle notti di luna nuova. Anche la caccia notturna venne sviluppata, ma ovviamente c’erano solo gli occhi per scorgere gli avversari ed il pilota poteva al massimo rimpinzarsi di carote…
Malgrado questo ci furono diversi abbattimenti in Francia ed Inghilterra, mentre da noi il solo ad ottenere vittorie fu Giannino Ancillotto, che il 24 luglio 1918 tirò giù due Brandenburg C.I.
Alla prossima
Paolo
mito65
00venerdì 11 novembre 2011 14:14
Grazie Paolo,
ad essere sincero contavo proprio in un tuo intervento, ma non speravo così tempestivo!
E allora ne approfitto per chiederti se nelle città che sorgevano nel raggio d'azione degli aerei nemici venisse attuato l'oscuramento, per cercare di difendersi dalle incursioni notturne.

remida72
00venerdì 11 novembre 2011 17:21
Ma guarda un pò, non si finisce mai di imparare.
[SM=g2467376]
lemberg
00venerdì 11 novembre 2011 18:07
Notevole segnalazione, non conoscevo l'avvenimento. Mi piace la parte finale della lapide, quella che parla di nuovo pato d'amore fra i popoli...
Lemberg

Duedicoppe!
00domenica 13 novembre 2011 09:20
Caro Michele,
questa volta ci ho messo un po' più di tempo a rispondere, ma ero fuori per servizio... [SM=g27987] , ad Aviano per un convegno organizzato, davvero molto bene, dal comando aeroporto in cui si è parlato proprio del bombardamento.
Il problema è che, sia pur oscurate, le città e gli altri bersagli erano comunque identificabili dalle caratteristiche del paesaggio circostante, specialmente in presenza di neve. Mi pare di ricordare pure che anche il bagliore che si levava dai fumaioli dei treni a vapore o dalle ciminiere di alcune installazioni industriali fornisse un ulteriore ausilio all'identificazione dell'obbiettivo.
Buona domenica
Paolo
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