"Il Re dei Re nella terra nera" di Alfredo Luvino

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-Kiya-
00domenica 29 luglio 2007 13:30



Titolo: "Il re dei re nella terra nera.
La Persia scopre l'Egitto: Cambise e Dario faraoni"

Autore: Luvino Alfredo
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 1993, 128 p., ill.
Editore: Edizioni Angolo Manzoni



Il re dei re nella terra nera.



In sintesi

Personaggio discusso, Cambise II di Persia viene rivisitato al tempo della sua vittoriosa campagna contro l'Egitto (525 a. C.) e nei suoi rapporti con il Faraone, alla luce di recenti scoperte archeologiche.
L’opera di Alfredo Luvino afferma che l’incontro fra le due grandi civiltà portatrici di tradizioni nate da esperienze secolari, può dare vita a fenomeni sincretistici che investono vari campi dell’attività umana; oppure può verificarsi il predominio culturale dell’una sull’altra o, ancora, le rispettive tradizioni sono così forti che i due modi di vita coesistono senza quasi mai incontrarsi. Nel 525 a.C. quando Cambise guidò il proprio esercito alla vittoria sulla Valle del Nilo, vennero a contatto due mondi: l’Egitto che vantava secoli di tradizioni religiose ed artistiche, la Persia achemenide ricca di idee nate nella fertile zona che aveva visto confluire le esperienze dei Sumeri, degli Accadi, dei Babilonesi e degli Elamiti. Questo volume è la “cronaca” di quell’incontro, i fatti ed i personaggi sono analizzati alla luce delle fonti antiche e delle più recenti scoperte archeologiche. Perché Cambise fu definito pazzo? In che cosa si identificavano e in che cosa si differenziavano il Faraone e il Re persiano? Zarathustra era conosciuto dagli Achemenidi? A queste ed a numerose altre domande risponde questo libro.
EGIZIA72
00martedì 15 dicembre 2009 21:13
Un affascinante saggio storico sui rapporti tra Egitto e Persia

Alfredo Luvino, noto egittologo torinese, è l’Autore di questo avvincente saggio storico intitolato “Il Re dei Re nella Terra Nera” (pagine 109, Euro 11,36), pubblicato dalla torinese L’Angolo Manzoni Editrice.



Il saggio, scritto con il taglio di un romanzo, narra della conquista persiana dell’Egitto da parte del Re Cambise, avvenuta nel 525 a.C, una guerra che portò all’incontro tra due mondi diversissimi: quello egiziano e quello iranico, dominati da differenti concezioni politiche, religiosi, culturali, ma, al tempo stesso, espressioni di due elevate e raffinate civiltà: quella egizia, appunto, e quella persiana, erede delle antiche culture numeriche, assire e babilonesi.

Sostanzialmente, persiani ed egiziani non si capirono: l’impresa di Cambise fu una guerra di conquista (e in quanto tale ne ebbe tutti i caratteri), ma una volta che il Re dei Re (come il sovrano iranico veniva chiamato) si trovò nella Terra Nera, cioè nell’africano Egitto, il contrasto tra la mentalità persiana e quelle egiziana esplose in tutta la sua virulenza. I persiani, pur ammirando l’abilità artistica, la raffinatezza dei costumi e il fasto architettonico dei monumenti egizi, ritenevano questi ultimi, in un certo senso, degli inferiori, e come tali li trattarono, mostrando ben poco rispetto per certe divinità egizie (il sacro bue Apis, per esempio) o per la concezione che essi avevano del Faraone (garante e mantenitore dell’ordine cosmico sulla terra). Sostanzialmente, i persiani pensavano che gli egizi si meritassero di essere diventati dei sudditi del Re dei Re, e come sudditi li trattarono, dimenticando che gli egizi erano un popolo fiero ed orgoglioso, per nulla disposto a sottomettersi umilmente al dominio persiano.

Ovviamente, essendo stato scritto da un appassionato egittologo, anche autore di una serie di romanzi sull’Antico Egitto, questo saggio ci offre un’ampia panoramica di quella che fu la civiltà egiziana, fornendo un paragone anche con quella persiana. L’Autore, infatti, cerca di dare una risposta a certe domande su cui gli storici si interrogano da molti secoli: in che cosa si differenziavano la monarchia faraonica e quella del Re dei Re, quali erano le diverse concezioni del mondo e dell’universo che dividevano gli egiziani dai persiani, perché gli storici greci ed egizi bollarono la figura di Cambise come quella di un folle, e altre ancora.
Nel libro si parla anche di eventi leggendari come l’esercito scomparso del Grande Re e la maledizione egizia che colpì Cambise in seguito alla sua politica di asservimento dell’Egitto come provincia del grande Impero achemenide. Un libro di grande fascino, che si legge d’un fiato, scritto con uno stile estremamente scorrevole e con una capacità di divulgazione quasi giornalistica. Da leggere assolutamente, in quanto capace di offrire un grande e seducente affresco della civiltà egizia e di quella persiana.

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